D: Una nuova serie, la prima per la vostra casa editrice, di genere giallo e noir. Perché questa scelta?
R: Se pensiamo che siamo una piccola casa editrice e a quante pubblicazioni di questi generi escono ogni giorno, può sembrare una scelta folle e poco originale. E’cominciato tutto dopo la pubblicazione nel 2022 di unlibro gialloche ha riscosso un discreto successo di pubblico e anche a seguito dell’interesse per questo genere da parte dei nostri corsisti alle lezioni di scrittura creativa da noi promosse e organizzate. Penso sia molto difficile fare la differenza in questi “due colori” intramontabili ma la ragione che ci ha portato a entrare in questi generi iconici è un’altra: il nostro costante impegno,anche in questa nuova esperienza, di fare bene le cose accanto a quello di cercare nuovi scrittori talentuosi emergenti, giovani e anche meno giovani aspiranti scrittori pronti con la penna ad affrontare il pubblico.
D: Scelta coraggiosa, con un buon inizio quindi e, direi, sostenuta da un nome che avete dato alla serie molto accattivante: NERO CORVINO.
R: Il nome è uscito conversando con i nostri collaboratori, ci è piaciuto e l’abbiamo subito adottato. L’abbinamento tra il nero rappresentante il genere noir appunto e il nome della nostra famiglia ci è sembrato un binomio originale, una buona trovata e un buon asso da giocare.
D: Ma la vostra famiglia vi ha fornito anche il logo della vostra casa editrice, non è così?
R: Sì, mio fratello Nicola stava all’epoca approfondendo gli studi sulla storia della nostra famiglia Corvino arrivando fino al 1300, periodo in cui nacque il nostro cognome. E proprio durante le sue ricerche si è imbattuto in tre tabellionati con i quali i nostri antenati Notai firmavano i documenti da loro emessi. Ci è sembrato intrigante e misterioso mixare queste tre “firme” e creare così il nostro logo.
D: Intrigante e misterioso com’è il genere giallo e noir.
R: Questa è un’altra ragione perché abbiamo deciso di entrare nell’universo di questo genere dove la vera padrona è la caparbietà di risolvere un caso. E alla caparbietà ci sentiamo legati a doppia mandata per come affrontiamo il nostro lavoro, sempre con l’intento di trovare soluzioni. E allora, quale miglior prova se non quellaa cui ci mette davanti un buon libro giallo con un delitto da risolvere e tutti quegli inevitabili imprevisti? E’ un modo per concedersi esperienza; e l’esperienza ha in sé quell’affascinante brivido che si prova nel risolvere un caso.
D: Quest’anno festeggiate anche il vostro decimo anno di attività come casa editrice? E’ già un buon traguardo.
R: Sì, anche se per nostra filosofia non ci soffermiamo su quanto già fatto; stiamo quanto più possibile nel presente e ci focalizziamo sull’imparare e scoprire nuove vie nelle quali incamminarci.
D’altronde il colore nero rappresenta anche l’apertura verso qualcosa di inesplorato e il colore giallo dal canto suo rappresenta la creatività, lo sviluppo di nuove idee, la voglia di agire. E in questi significati ci ritroviamo pienamente. In questa esperienza c’è anche l’insegnamento di rimanere mentalmente aperti e vedere le cose da più punti di vista: chi scrive gialli o noir deve stare da entrambe le parti; deve saper non rivelarsi e nel contempo scoprire.
D: A quando, quindi, la prima uscita?
R: E’ cominciato il conto alla rovescia, stiamo contando i giorni. Entro questo mese uscirà il primo libro. Autore e protagonista sono donne, e di questo ne siamo particolarmente felici. E poi gli anni cinquanta in cui è ambientato profumano le pagine di quegli anni straordinariamente eleganti in bianco e nero, e in questa occasione, con un tocco raffinato di giallo da parte della scrittrice.